Si accendono i ventagli dei lampioni
soffiati dalla polvere di luna
fossilizzata nella volta bruna,
respiro d'ombra in cui si specchia il sole.
Lei dorme inerme, ignara del pallore
glaciale di quei sogni che frantuma
quando risuona e affila la sua lama
svegliando al buio il tempo che non muore.
Stanotte chiama a tutto tondo l'astro
dorato e lega il nastro della vita
sul velo di una pagina di giorno
al perno del mistero che la ruota.
Così lontano, tu, così vicino
mentre lo smalto nero della notte
riflette le tue impronte e il cuore batte
più forte al malinconico pensiero.
La nostalgia si affaccia dal mio sguardo
nel buio illuminato da un ricordo
che albeggia tra le palpebre e le stille
silenti fanno tue le mie pupille.
Così distante, tu, così...